sabato 25 maggio 2013

ROCCE SEDIMENTARIE

Le rocce sedimentarie formano un sottile involucro che copre quasi ovunque la superficie terrestre, anche se rappresentano solo l'8% in volume.
Il processo sedimentario può durare milioni di anni e avviene in condizioni di bassa temperatura e bassa presione attraverso varie fasi: erosione di rocce  preesistenti con la formazione di detriti molto etterogenei per dimensioni che vengono chiamati clasti; trasporto ad opera della forza di gravità, ghiaccio e acqua (quest'ultimo è il veicolo di trasporto più efficacesia per i clasti, sia per le sostanze in soluzione); deposito o sedimentazione che può essere meccanica se riguarda i detriti che vengono abbandonati quando cala la forza degli agenti esogeni, chimica se riguarda la precipitazione di minerali trasportati in soluzione e biochimica se riguarda i sali in soluzione utilizzati da organismi.
La diagenesi è l'insieme di tutti i fenomeni che si verificano a sedimentazione avenutae che trasformano i sedimenti incoerenti in rocce coerenti. I clasti vengono continuamente coperti da nuovi strati e si riduce notevolmente la porosità: questo fenomeno è detto compattazione e, l'acqua viene espulsa dal sedimento. Negli interstizi precipitano sostanze siolte nell'acqua circolante quali carbonato di calcio e silice che svolgono un'azione cementante che determina la diagenesi della roccia.



Classificazione delle rocce sedimentarie

Le rocce sedimentarie vengono classificate in tre grandi gruppi in base alla natura dei clasti:

Rocce detritiche o clastiche: derivano dalla diagenesi dei clasti e vengono classificate in base alla dimensione dei granuli in:
  • Conglomerati: derivano dalla compattazione di ciottoli grossolani  con diametro maggiore ai 2 mm; il cemento è di solito calcareo. Se derivano dalla diagenesi di clasti a spigoli vivi vengono chiamati Brecce e si originano generalmente da diagenesi del detrito di falda.
Conglomerato

Breccia







  • Arenarie: derivano dalla diagenesi di sabbie con diametro compreso tra i 2 mm e 1/16 mm, si formano in ambiente marino poco profondo (piattaforma continentale), fiumi o laghi.
Arenaria

  • Argilliti e siltiti: derivano da diagenesi di clasti con diametro inferiore a 1/16 mm e sono costituite prevalentemente da silicati idrati di Al  (caolino) che derivano da alterazione di rocce magmatiche e metamorfiche. Si trovano in tutti gli ammbienti di sedimentazione, compresi i fondali oceanici. 
    Le argille sono rocce impermeabili, ma possono assorbire grandi quantità di acqua che ne provoca un aumento di volume e a volte fenomeni di liquefazione. L'argilla pura è bianca, ma può assumere diverse colorazioni per la presenza di impurità; alcune sono nere per la presenza di materiale organico, altre sono rosse o verdastre per la presenza di ossidi di ferro.
    Alcune volte nelle argille è presente carbonato di calcio in uguale misura: in questo caso prendono il nome di marne e sono la materia prima per la produzione del cemento.


    Argilla
  • Rocce piroclastiche: sono il prodotto della diagenesi di materiali piroclastici eruttati da vulcani
     

    Rocce di deposito chimico
     
    Sono costituite da sostanze depositate mediante processi chimici e comprendono le evaporiti , i calcari inorganici e le rocce silicee.
    Le evaporiti derivano da precipitazione di sali in bacini di acque salate, in regioni con climi caldi e aridi, in seguito all'inentsa evaporazione dell'acqua. I sali precipitano, formando serie evaporitiche caratterizzate da depositi di salgemma, gesso, anidrite e carbonati. In Italia vi sono diversi affioramenti di rocce evaporitiche soprattutto in Sicilia, nelle Marche e in Abruzzo. Questa serie sedimentaria viene chiamata formazione gessoso solfifera e si è formata circa 6/7 milioni di anni fa durante la "crisi di salinità" del Mediterraneo a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra che ha isolato il Mediterraneo facendo evaporare l'acqua. con i sollevamento della catena appenninica le evaporiti sono affiorate in più punti lungo la nostra penisola. 
    I calcari inorganici contengono carbonato di calcio depositato per precipitazione. Un esempio è il travertino che forma incrostazioni operati dalle acque di torrenti ricchi di carbonnato di calcio. Talvolta sono presenti impronte di foglie fossilizzate.
    Le rocce silicee si formano in seguito a precipitazione di silice. Le più comuni sono le selci costituite da quarzo in forma microcristallina. Il diaspro è una roccia silicea stratificata caratterizzata da un colore rosso dovuto alla presenza di ossidi di ferro.
     
     
    Rocce organogene
     
    Si formano in seguito all'accumulo di scheletri o gusci di organismi che precipitano sui fondli in seguito alla morte dell'organismo che li ha prodotti. A volte costituiscono edifici prodotti da organismi costruttori, come le scogliere coralline. Le roccce così formate vengono chiamate calcari conchigliari. Altre rocce organogene solo le dolomie  costituite da un carbonato doppio di calcio e magnesio. Durante i processi diagenetici l'originale carbonato di calcio può subire una trasformazione chimica da parte di acque circolanti ricche di Mg. Questo processo è detto dolomitizzazione.
    Altre rocce organogene sono le radiolariti che si formano sui fondali oceanici dalla diagenesi di radiolari (organismi unicellulari a guscio siliceo) oppure la farina fossile che deriva dalla diagenesi di diatomee, alghe unicellulari che vivono in laghi di origine vulcanica.
     
     

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